martedì 2 febbraio 2010

Morgan: la coca è il mio antidepressivo. Sanremo a rischio

«Sono molto sconcertato ed amareggiato, anzi profondamente addolorato, per non dire disperato, per le frasi che mi sono state attribuite».

Lo dice Morgan in una nota in cui smentisce le dichiarazioni riportate nell’intervista a Max in edicola il 4 febbraio e anticipato oggi. «L’intervista - sottolinea il cantante - mi è stata sostanzialmente carpita, io penso esattamente il contrario: la droga fa male, la considero pericolosa e inutile, mi riferivo all’uso che ne facevo in passato come terapia verso la depressione».
«E certo - continua - non mi sognerei mai di divulgare come insegnamento o consiglio per i giovani l’uso di stupefacenti. Forse mi è stata tesa una trappola e ci sono caduto ingenuamente».
Marco Morgan Castoldi ci tiene a precisare: «Non ho mai nascosto certe mie debolezze in quanto persona autentica e sensibile, quindi tutti sanno di certi errori commessi in passato di cui ho anche parlato con delicatezza nelle mie canzoni e non certo nel modo strumentale e errato dell’articolo. Fatto sta che il mio presente è quello di una persona felice che collabora con i giovani in modo costruttivo e la mia modalità è sotto gli occhi di tutti perché quotidianamente insegno e lavoro - conclude - con i giovani in modo serio».
Il musicista smentisce così l’intervista a Max che rischia di estrometterlo dal Festival di Sanremo, dove dovrebbe cantare il brano “La sera”.
Forse già domani la direzione di Raiuno, di concerto con la direzione artistica del Festival di Sanremo, potrebbe decidere di escludere Morgan dalla rassegna. L’intervista ha fatto rumore e subito innescato reazioni e critiche, anche sul fronte politico, con la richiesta ai vertici Rai di escludere l’artista dalla competizione sanremese. E domani il direttore della rete ammiraglia, Mauro Mazza, incontrerà il direttore artistico del Festival, Gianmarco Mazzi, per un esame della questione e quindi decidere. La questione sembra per ora relegata alla sola competenza della rete ammiraglia, ma non è da escludersi che in extremis siano chiamati in causa direttamente i vertici Rai.
Nell’intervista che ora smentisce, Morgan parla di tv, di X Factor, della depressione legata al suicidio del padre e del suo rapporto con le droghe.
«Il fatto che me ne vada da X Factor alla fine toglierà un peso di dosso a tutti. La tv è fatta da gente cattiva. Tipo la De Filippi», dice Morgan, che spiega: «Cattiveria intesa come sete di potere, di numeri, di soldi e pubblicità. Un capitalismo sfrenato che ha perso di vista qualsiasi senso dell’esistere. Ha fatto cose cattive anche contro di me, lo sai? Ora che Berlusconi ha infarcito la Rai di scagnozzi, la De Filippi comanda pure lì».
Potrebbe ripensare a un eventuale ritorno al talent show di Raidue «solo se accetteranno - spiega - la mia richiesta: voglio essere sia giudice che direttore artistico. Ma credo che sia una proposta a perdere. Io sono un artista, e quindi ingestibile. Loro non vogliono artisti. Sono gente di potere».
Chiunque abbia lavorato con lui in tv non perde occasione per raccontare le volte che si è presentato strafatto agli studi Rai, gli viene fatto notare: «Perche´ io sono trasparente. La gente parla di me perché sono aperto, e così si sentono in diritto di non rispettare la mia privacy».
Di solito succede proprio per via della coca. «Dipende - risponde - La droga apre i sensi a chi li ha già sviluppati, e li chiude agli altri. Io non uso la cocaina per lo sballo, a me lo sballo non interessa. Lo uso come antidepressivo. Gli psichiatri mi hanno sempre prescritto medicine potenti, che mi facevano star male. Avercene invece di antidepressivi come la cocaina. Fa bene. E Freud la prescriveva. Io la fumo in basi (modalità di assunzione nota come crack, ndr) perché non ho voglia di tirare su l’intonaco dalle narici. Me ne faccio di meno, ma almeno è pura».
E ancora: «Io non ho mai conosciuto nessuno che ci sta dentro come me a farsi le basi. Ti sembro uno schizzato?».
No, ma adesso non credo che tu sia fatto di crack.
«Invece sì - risponde - completamente. Ne faccio un uso quotidiano e regolare».
Poi una domanda sul suicidio di suo padre: «Lasciamolo in pace... Mi dispiace tanto, poverino... è stata la depressione, problemi di soldi. Sicuramente la depressione è nata quel giorno. E anche la mia follia». E conclude: «Sai cosa mi salva veramente? Mangio un sacco di frutta....».
_Faby_

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