domenica 8 novembre 2009

Simona Ventura sui Muse: "Lo sapevo, sono stata al gioco". E Il Riformista la smaschera: "Li ha intervistati tre anni fa"

Simona Ventura ha una bella faccia tosta.
L’intera rete l’ha irrisa - per usare un eufemismo - dopo la sua figuraccia con i Muse
(non si è accorta che il leader e il batterista si erano scambiati i ruoli e che aveva intervistato Howard al posto di Bellamy).

E la conduttrice che fa?
Reagisce con una giustificazione da “asilo Mariuccia” sul Corriere della Sera:
“Sapevo del gioco di sostituzione ma non mi sembrava fondamentale ai fini della loro ospitata. E proprio per questo motivo mi sono prestata al gioco e infatti oggi tutti ne parlano.



Scherzi a parte quello che conta è che abbiano portato in studio il brano Uprising”.
A smascherare la conduttrice, più di quanto non abbia già fatto il web, è il quotidiano Il Riformista, facendo notare che la Ventura doveva conoscere la band non solo per la sua presunta competenza di ex giudice a X Factor, ma semplicemente perché… l’aveva già ospitata tre anni fa. Facendo le stesse domande, ma al cantante giusto:




“Nessuno del programma le dice che non sta intervistando la rockstar Bellamy. E l’oblio musicale continua in maniera imbarazzante… L’inglese Howard scopre che lo scherzo è bello anche se dura molto… C’è ancora da scavare perché, questo lo ricordano in pochi, i Muse erano già stati a Quelli che il calcio, il 14 maggio del 2006, per presentare il penultimo album.



Il video di quella performance era disponibile su Youtube, oggi non lo è più. Ad ogni modo la Ventura imboccò la rockstar giusta e gli fece sostanzialmente le stesse domande di tre anni dopo: la registrazione dell’album in Italia, il mix tra musica classica/sinfonica e rock… E ovviamente il legame della rockstar con l’Italia e la sua villa sul Lago di Como. Anche tre anni fa, nell’intervista abbastanza frastagliata con la band, non fu immune da gaffe degne del migliore Mike. Memorabile la domanda che lasciò di stucco Bellamy: ‘Sai dire qualche parola in inglese?’”.
A chi dirà che ci si accanisce troppo contro la Ventura, la risposta è che ce lo offre sul piatto d’argento. Con la sua perenne approssimazione spacciata per stile. Perché ostinarsi a passare per la musicologa esterofila che non è?
_Faby_

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